venerdì 10 aprile 2009

Ali tarpate

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Dal mio ultimo post qualcosa è cambiato. A dir la verità, è cambiato molto, sia nel mondo che in me stessa. La tragedia del terremoto a L'Aquila non solo ha spezzato quasi 300 vite, ma ha creato fratture insanabili nelle loro famiglie, nei loro amici, e in tutti quelli che hanno vissuto la catastrofe, da vicino o da lontano e, pur non avendo perso nessuno, sono cambiati. E le fratture che si sono aperte sono ben più gravi delle crepe sui muri, persino di quella enorme faglia aperta che sembra voler ingoiare tutto ciò che incontra... Quella nostra, quella che c'è dentro di me ora, è una faglia che sta ingoiando anche la mia capacità di sperare. Non ho voglia di pensare al futuro, e non ricordo neppure il passato. Per ora, esiste solo un presente dilatato che come una nebbia fitta mi oscura gli occhi e la mente. E sul cuore, un presente fatto di macerie che lo schiacciano fino a soffocarlo. E' indicibile il sentimento che provo da quella maledetta domenica notte, ma ho voglia di reagire, di sperare ancora, di aprire gli occhi, guardare il sole e vivere. L'Aquila guarirà... fasceremo le sue ali ferite cosicché possa tornare a volare ancora più in alto.



Dedicato a tutte le vittime del terremoto e alle loro famiglie.

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