domenica 23 maggio 2010

Viaggi della mente

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Non ditemi che non vi è mai capitato di guardare fuori dal finestrino di un treno e di perdervi in pensieri contorti, spesso senza senso, elevati, ispirati dal dolce movimento del treno che va, da un buon pezzo di musica nelle orecchie e una visuale che vi dà nuove prospettive sull'esistenza....
E' come quando il tuo aereo decolla: motori accesi, inizia a muoversi pian piano sulla pista, e poi sempre più veloce fino a quando la spinta finale non ti attacca letteralmente al sedile e poi, tutto ad un tratto ti senti più leggero, e guardando fuori dal finestrino ti accorgi di essere al di sopra di tutto e tutti...E' in quel preciso istante che avviene un distacco non solo fisico ma anche spirituale dalla quotidianità, dal mondo, dalle persone e dai luoghi di sempre: non importa poi molto che quel tipo non abbia rispettato lo stop, che quei deficienti abbiano attraversato improvvisamente davanti la tua macchina, che hai girato un quarto d'ora per trovare un parcheggio, che in farmacia la signora abbia saltato la fila e si sia piazzata proprio davanti a te....Nulla di tutto questo importa, perché quelle auto, quelle persone, quelle file sono ormai lontane, piccole e insignificanti e tu sei al di sopra di ogni cosa; ed è allora che anche la quotidianità assume un non so che di poetico, si colora di note allegre, fa quasi tenerezza vedere come le persone si affannino nelle azioni più banali e ripetitive...
Qualcosa di simile mi è successo l'altro ieri, di ritorno da un convegno a Teramo... il treno percorreva la costa Adriatica: quel mare, che di solito disprezzo, mi sembrava la cosa più bella che avessi mai visto; la musica di sottofondo mi faceva sentire in pace con me stessa e con il mondo; quella signora che stendeva i panni sul balcone, avrei voluto quasi salutarla... Ed allora ho pensato che, in fondo, la vita stessa è un viaggio: la meta, spesso, è sconosciuta; e per meta non intendo il paradiso, ma l'obiettivo ultimo, ciò per il quale vorremmo essere ricordati da chi verrà dopo di noi, la nostra impronta sulla sabbia... Ma io credo che non sia poi così vitale sapere dove stiamo andando: l'importante è rendere piacevole il viaggio e fare tesoro di tutto ciò che vediamo, sentiamo, delle persone che incontriamo... Imparare, non per non sbagliare più ma per arricchirci, dentro.
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lunedì 17 maggio 2010

Passato, presente e futuro...

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Arduo compito,
quello di vivere
il presente.
Ma quando esso
diviene passato
i ricordi profumano
di nostalgia,
mentre il futuro -
prima di esser presente -
scatena in noi il
desiderio...
di avere...
di fare...
di Essere.
Ricordi amari,
addolciti dal tempo
che scorre,
ci affollano la mente,
quel medesimo presente
che un tempo ci
faceva sognare di
volare via,
lontano,
verso un avvenire
colmo di speranze...
E non sarà che
un altro presente,
un altro passato,
nuovi ricordi...
ai quali restiamo
aggrappati
per paura di
cadere.
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sabato 2 gennaio 2010

Emily, ancora Emily

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Buon anno a tutti :)
Copio dalle mie note di Facebook una brevissima nota di qualche tempo fa su una poesia di Emily Dickinson...esatto: sempre e solo lei, con i suoi versi di assoluta bellezza e verità :)


Una paura lancinante - una cerimonia - una lacrima -
un risveglio un certo mattino
per trovare che quello per cui ti svegliavi
respira un'alba diversa.


E. Dickinson


Secondo me questa poesia, brevissima eppure così spiazzante nella sua assoluta verità, trae ispirazione non solo dal contesto della morte, la perdita di una persona cara nello specifico, ma dalla morte di qualsiasi rapporto, non più troncato soltanto da una vita spezzata ma interrotto perché coloro che ci sono vicini si stancano di noi e ci abbandonano, scegliendo di condividere l'alba con qualcun altro... Versi intrisi di solitudine pura, amarezza, eppure dalla melodia così dolce. Come solo Emily sapeva fare...
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venerdì 19 giugno 2009

Nom de plume

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Nom de plume, nom fait de plumes
qui s'envolent quand le vent souffle
On n'est que des noms de plume - pen names -
cachés sous l'identité
qui nous convient
Et quand la tempête nous écrase
le nom se débarasse des plumes
et c'est alors qu'on peut dire:
"Je suis".



...indovinate chi ne è l'autore (o autrice?) ^_^
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venerdì 10 aprile 2009

Ali tarpate

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Dal mio ultimo post qualcosa è cambiato. A dir la verità, è cambiato molto, sia nel mondo che in me stessa. La tragedia del terremoto a L'Aquila non solo ha spezzato quasi 300 vite, ma ha creato fratture insanabili nelle loro famiglie, nei loro amici, e in tutti quelli che hanno vissuto la catastrofe, da vicino o da lontano e, pur non avendo perso nessuno, sono cambiati. E le fratture che si sono aperte sono ben più gravi delle crepe sui muri, persino di quella enorme faglia aperta che sembra voler ingoiare tutto ciò che incontra... Quella nostra, quella che c'è dentro di me ora, è una faglia che sta ingoiando anche la mia capacità di sperare. Non ho voglia di pensare al futuro, e non ricordo neppure il passato. Per ora, esiste solo un presente dilatato che come una nebbia fitta mi oscura gli occhi e la mente. E sul cuore, un presente fatto di macerie che lo schiacciano fino a soffocarlo. E' indicibile il sentimento che provo da quella maledetta domenica notte, ma ho voglia di reagire, di sperare ancora, di aprire gli occhi, guardare il sole e vivere. L'Aquila guarirà... fasceremo le sue ali ferite cosicché possa tornare a volare ancora più in alto.



Dedicato a tutte le vittime del terremoto e alle loro famiglie.
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lunedì 16 marzo 2009

Esempio di un copy vincente

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Ho trascorso 3 giorni indimenticabili a Roma, e durante una delle tante soste alla stazione Termini ho notato una pubblicità nella parte posteriore di un autobus. E' una cosiddetta "metapubblicità", ovvero un messaggio pubblicitario fatto dall'agenzia (in questo caso, Lowe Pirella), per l'agenzia stessa... autoreferenziale, insomma. E aggiungerei anche molto riuscita:



Semplice, lineare, comprensibile ma non palese. Ma soprattutto intelligente, per diverse ragioni:
la prima è quella forse più banale, e cioè che Roma è una metropoli e come tale una delle sue caratteristiche più ovvie è proprio la presenza massiccia di un numero considerevole di mezzi di trasporto... Che siate cittadini residenti a Roma o turisti o uomini d'affari in viaggio di lavoro, chi di voi non è mai salito su un autobus romano?
La seconda ragione per la quale questo messaggio è riuscitissimo è l'intelligente gioco di parole che "ruota" intorno (giuro che non l'ho fatto apposta!) all'uso dei verbi "salire" e "scendere", chiaramente in sintonia con le azioni più frequenti legate ad un mezzo di trasporto.
Infine, mi concentrerei un attimo sulla prima parte di questo messaggio: "la buona pubblicità". Ed aggiungerei: "un buon copy". Sono fermamente convinta che la forza principale di questa ad risieda proprio nel copy, così breve, semplice, quasi un'equazione (buona pubblicità= economia - crisi), eppure incisivo, originale, diretto a pochi ma fondamentali punti focali, autoreferenziale e allo stesso tempo metaforico. In una parola: geniale. Eppure esistono ancora tante agenzie pubblicitarie in Italia, tra cui quella nella quale ho avuto la sfortuna di essere sfruttata per 8 mesi di stage non retribuito: un'agenzia nella quale le campagne pubblicitarie partono da un'immagine, scoperta talvolta "a caso", sfogliando libri vecchi cent'anni (da cui risultano quindi pubblicità non solo scopiazzate ma anche tremendamente obsolete), mentre il copy ha la sola funzione (quando ce l'ha) di trovare una head che "descriva" l'immagine trovata. Cosa che anche un bambino di 3 anni sarebbe capace di fare. Non esiste frustrazione più grande per un copy che ha tante idee da proporre, ma credo che la frustrazione più grande sia quella dell'agenzia stessa: se nessuno lì dentro riesce a capire che una "buona pubblicità", appunto, nasce innanzitutto da un concetto forte e vincente, intorno al quale il visual ed il copy si plasmano assumendo prima due forme distinte e, pian piano, un unicum creativo.... beh, se non riesce a capire questa, che è la vera essenza di un messaggio pubblicitario, farebbe meglio a cambiare mestiere.
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domenica 8 marzo 2009

Scommettiamo che...?

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Le persone affette da vizio del gioco sono tra le peggiori al mondo... Si può essere tanto cerebrolesi da spendere soldi a palate perché "alla fine la dea bendata dovrà pur baciarti"??? Gente che va al Bingo tutte le settimane e butta soldi per comprare tremila cartelle, gente che gioca a carte puntando soldi (già a Natale, con i parenti, la cosa è più accettabile ... in fondo se non ci metti quel pizzico di rischio finanziario, sai che palle?). Ma soprattutto, gente che scommette. Decine e decine di persone che puntano i loro risparmi su quel cavallo o quella squadra, bestemmiando i santi perché quella domenica l'Inter non ha perso come previsto (previsto da chi? dal Fato? E sì che l'Inter è una squadra di merda, ma i miracoli accadono...suvvia!). Gente che invade il Punto Snai e, cosa peggiore, INTASA LE STRADE DELLA CITTA'.... perché deve scommettere.
Viale Vittoria Colonna, Pescara. Ci passo praticamente tutti i giorni e non manca mai l'occasione per diventare campionessa mondiale di bestemmie... Corsia sinistra completamente invasa da emerite teste di cazzo che parcheggiano in doppia e tripla fila, impedendo a coloro che devono impegnare quella corsia e voltare a sinistra, ad invadere la corsia di destra rischiando di: a) essere maledetti a vita, giustamente, dalle macchine che si trovano in quella corsia; b) provocare incidenti.
E tutto, ripeto, per andare a giocare la stramaledetta schedina. Poi si lamentano perché "i vigili di Pescara sono impazziti e fanno multe a non finire"..... Ma no! I vigili che fanno il loro lavoro? Inammissibile. A parte che non ho visto fare nemmeno una multa in quella strada, e sarebbe proprio ora che qualcuno cominciasse a dare una strigliata a quegli esseri sottosviluppati. Ma nel frattempo, ho pensato a dei semplicissimi biglietti prestampati, forse dal livello linquistico troppo elevato per essere compresi... Per ora rimane un progetto, ma se mi girano i 5 minuti domani scendo dalla macchina e li vado a piazzare su tutti i parabrezza...
Poi non venite a dirmi che non sono fatta per lavorare come copywriter......!



oppure, in alternativa:

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lunedì 16 febbraio 2009

Facciamoci forza con le parole...

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Tieni sempre presente
che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.
Pero' cio' che e' importante
non cambia; la tua forza
e la tua convinzione
non hanno eta'.
Il tuo spirito e' la colla
di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo
c'e' una linea di partenza.
Dietro ogni successo
c'e' un'altra delusione.
Fino a quando sei vivo,
sentiti vivo.
Se ti manca cio' che facevi,
torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite...
insisti anche se tutti
si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca
il ferro che c'e' in te.
Fai in modo che invece
di compassione,
ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni
non potrai correre,
cammina veloce.
Quando non potrai
camminare veloce, cammina.
Quando non potrai
camminare, usa il bastone.
Pero' non fermarti mai.


Madre Teresa di Calcutta
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lunedì 26 gennaio 2009

Quando comunicare non è solo parlare a vanvera....

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8 mesi, 1920 giorni, 4680 ore (anzi, sicuramente di più) per un totale di ..... *rullo di tamburi* ..... 0 centesimi e tanta voglia di prendere a pugni un muro, a mani nude...
Forse è un'immagine un po' esagerata di quello che mi sta succedendo, ma la delusione è enorme e il solo pensiero di ricomiciare daccapo la trafila dei curriculum mi fa venire la nausea....

"Buongiorno, è possibile parlare con il responsabile? Vorrei propormi come copywriter... ho anche il book con i miei lavori..."

"Il massimo che può fare è lasciarmi il suo curriculum, e se dovesse servire la chiamiamo noi"

"Ah... vabbè... grazie lo stesso, arrivederci"


Questo l'esito dei tre tentativi fatti stamattina per riuscire ad entrare in un'altra agenzia pubblicitaria.

Per fortuna poi ti imbatti anche in messaggi positivi, che risollevano un po' la stima nei confronti del mondo della comunicazione.... Messaggi che ti dimostrano come non sempre "pubblicitario" sia sinonimo di "pallonaro", che ti spronano a perseverare e ti lasciano a bocca aperta, come un bambino davanti a un negozio di giocattoli.

Guardate e giudicate:



Yes : "sì" in inglese ; Oui:"Sì" in francese; ultimo simbolo, si pronuncia "Ken" e in ebraico vuol dire "sì". YES, WE CAN. Yes, communication can still save the world.


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venerdì 16 gennaio 2009

Vedo e prevedo...

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... e quel che vedo e che prevedo non mi piace affatto. Il mio sguardo è offuscato dal velo nero del pessimismo, e non penso ad altro se non a catastrofi. Cambierà tutto, di nuovo. Sono stanca di ricominciare ogni volta dall'inizio. Cammino per andare avanti, ma una corrente mi riporta indietro. E nel mio cuore, nella mia testa, ora c'è posto solo per la disperazione.
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lunedì 29 dicembre 2008

L'umorista: l'artista malinconico

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Prendo spunto da un'intervista a Daniele Luttazzi per fare una riflessione sul mondo in generale e un po' su me stessa...

"L’umorista non è depresso, è malinconico, come ogni artista. Perché è sensibile alla bellezza, e sa che questa bellezza finirà."

Leggendo questa affermazione non posso non sentirmi chiamata in causa. Non per la superbia di considerare me stessa un'artista, né un'umorista. Partirei, anzi, dal dubbio sull'essere depressa o malinconica: mi sono spesso chiesta se il mio atteggiamento nei confronti dell'universo fosse dettato dall'universo stesso o se dipendesse piuttosto dalla mia naturale tendenza all'eterna insoddisfazione. E' probabile: esistono persone che si lamentano di continuo riguardo a tutto, ma non fanno niente per cambiare la situazione e si divertono ad incolpare il prossimo (meglio noto come: "la gente") dei mali che attanagliano il mondo. Ho avuto seriamente paura di essere diventata una di loro, ma sono giunta a questa conclusione: la diagnosi era sbagliata. Ma non solo: ho capito, dopo lunghe e faticose riflessioni, dove risiede la causa del mio "mal du siècle". Io non soffro di depressione cronica, non sono l'eterna insoddisfatta né "vittima di vittimismo", sono solo più sensibile rispetto ad altri a quello che mi accade attorno. Non è detto, però, che l'ipersensibilità sia un bene: sono certamente del parere che l'indifferenza sia il principale risultato della Storia vissuta e prodotta fino ad oggi, risultato diventato a sua volta causa del mondo in cui viviamo oggi e delle pagine di Storia che stiamo scrivendo. Una conseguenza che diventa causa: è il mondo, la Storia, la vita: un ciclo infinito. Tuttavia, la stessa sensibilità di cui il mondo necessiterebbe per uscire da questa cupa ed opprimente cappa di noncuranza può portarti lentamente alla follia. Provateci a vivere senza avere nemmeno il tempo di godere di un successo per più di 5 minuti perché siete troppo preoccupati a struggervi di dolore pensando a quando tutta questa positività avrà fine... E qui il confine con l'empatia diventa molto sottile, quasi impercettibile, mentre si lega al pessimismo e ad una punta di preveggenza quando, osservando il mondo con occhi sensibili ed attenti alle sfumature, si riesce a guardare al di là delle apparenze, mentre la disperazione per ciò che non sarà mai si sostituisce alla speranza che le cose belle durino per sempre.

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mercoledì 24 dicembre 2008

Merry Xmas

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Non è ancora tempo di bilanci, manca ancora una settimana alla fine del 2008 e per una volta mi toccherà ringraziare l'anno che finisce....
Per il momento mi limito a considerare che questo è il Natale più bello da quando sono al mondo, e che per la prima volta desidero essere esattamente dove sono. Spero che la mia felicità contagi anche chi mi sta attorno ed auguro a tutti un buon Natale ,e se non ve ne frega niente del Natale... auguro comunque a tutti di poter dire almeno una volta nella vostra vita: Sì, sono felice.

Merry Christmas, folks! ;-)


by Santa Franz


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giovedì 18 dicembre 2008

Bush: che sòla...

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Ormai il video della scarpa assassina ha fatto il giro di tutte le galassie... Ma le gif animate che ne sono state tratte sono, secondo me, opere d'arte degne della Grande Galerie du Louvre.... Prima fra tutte, questa:




BEDDA MATRIX!!!!!!
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martedì 9 dicembre 2008

Sono traduttrice freelance!

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Se avete bisogno di traduzioni da e verso inglese, francese, spagnolo e tedesco (inglese e francese a livello avanzato, spagnolo e tedesco sufficienti) sono disponibile su OneHourTranslation come traduttore freelance certificato! Basta cliccare sul banner seguente per contattarmi:




Massima serietà, professionalità e puntualità da parte mia.
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venerdì 5 dicembre 2008

Invisibile

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Avete mai avuto la sensazione di essere invisibili?
Io ce l'ho, da sempre. A tal punto che spesso mi sono convinta di essere morta e di non essermene accorta... Questa è una mia piccola riflessione sull'argomento, accetto critiche :-)

In punta di piedi
cerco di attirare
uno sguardo
ottenere
un sorriso.
Grido più forte
la mia voce incontra
una parete, e due, e tre
ed infiniti muri.
La sua inconsistenza
penetra e attraversa
ognuno di voi
ma quei muri, no.
Resterà sempre là,
da sola, a guardare
ad immaginare
come sarebbe stato

essere.
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